Essere genitori non e’ facile. Ma molti di noi hanno dimenticato che è altrettanto difficile essere bambini. Potreste immaginare un mondo dove tutto, dalle sensazioni alle emozioni, è amplificato? Esiste ed è il favoloso mondo dell’infanzia.
Le ragioni per cui rivolgersi ad uno psicologo infantile sono molto diverse. Generalmente i genitori che si rivolgono a me sono di due tipi:
– genitori che stanno affrontando un momento difficile o una separazione e richiedono un sostegno per capire come affrontare con i figli un momento delicato
– genitori che hanno difficolta’ piu’ generali a gestire un figlio particolarmente vivace e che necessitano di una guida e un sostegno alla genitorialità, il cosidetto “parent training”.
Vi sono tuttavia moltissimi altri casi di genitori che hanno bambini con bisogni educativi speciali e che necessitano di un un sostegno rivolto direttamente al bambino. Insomma, le esigenze sono diverse ed è chiaro che anche quando si parla genericamente di “psicologia dell’infanzia”, ogni caso è a se’ e andrebbe evitata ogni generalizzazione.
Di conseguenza le esigenze possono essere le piu’ diverse, ed è frequente che un genitore che si rivolge allo psicologo non ha ben chiaro quale è il problema: il primo passo è quindi un primo incontro preliminare con il genitore al fine di capire meglio la situazione. A questo incontro generalmente sconsiglio di portare i bambini. Questo primo incontro è indispensabile per definire la situazione e le problematiche e le richieste, capire i dubbi del genitore e preparare il genitore al colloquio successivo, quello in cui ci sara’ il bambino.
Seguira’ una prima fase di test psicologici per l’infanzia (impostati in forma di gioco, disegno e attività ludiche idonee all’infanzia), questo per oggettivizzare il piu’ possibile il problema, in quanto è chiaro che per l’infanzia risulta ancora piu’ delicata la diagnosi e l’individuazione del problema, essendoci una ridotta consapevolezza e diverse modalità di comunicazione rispetto all’adulto.
